Molti pensano che il Tris sia un gioco semplice. Ma se si approfondisce la sua storia, si può scoprire molte cose interessanti. Studiando l'origine di questo gioco, emerge il suo posto speciale nel mondo dei giochi.
Il gioco del Tris, in una forma o nell'altra, era presente nella vita quotidiana e nella cultura di molte popolazioni. In diversi paesi aveva nomi diversi.
Nell'Antico Egitto sono state trovate tracce di un gioco simile, incise sui tetti dei templi. Conosciuto all'epoca come "Seega", venivano utilizzate pietre come pedine, il che potrebbe suggerire un significato spirituale del gioco. Gli antichi egizi gettarono le basi per il Tris inventandone la prima versione.
Anche i Romani avevano la loro versione del gioco, chiamata "Terni Lapilli". Invece dei consueti croci e cerchi, utilizzavano simboli particolari incisi su monumenti pubblici.
Anche nell'Antica India c'era una variante del gioco, chiamata "Pada", in cui l'obiettivo era di creare un disegno specifico utilizzando conchiglie o piccole pietre.
La popolarità del gioco in diverse antiche culture parla della sua simultanea semplicità e fascino - è un gioco che è passato dall'era della pietra alla carta moderna.
Molti si chiedono perché questo gioco in inglese si chiami "tic-tac-toe". Una delle risposte potrebbe essere il suono che fa una matita quando disegna, simile alla pronuncia di queste parole. Allo stesso tempo, non c'è una risposta definitiva a questa domanda.
Nella lingua italiana, il nome "Tris" è estremamente semplice e diretto. Il termine "Tris" fa riferimento alla sequenza di tre simboli uguali necessari per vincere: tre in fila, sia in orizzontale, verticale o diagonale. Il nome cattura quindi l'essenza del gioco in un modo conciso.
Il Tris è così popolare grazie alla sua semplicità. Non è necessario conoscere una lingua o avere strumenti particolari per giocare.
Il Tris non è solo un gioco. È parte della nostra storia. Ogni volta che giochiamo, in un certo senso, continuiamo le antiche tradizioni instaurate dai nostri antenati lontani.